Amedeo Nazzari

di Roberto Liberatori

AMEDEO NAZZARI

di Roberto Liberatori

442 pp.; illustrata

Isbn 979 12800 23 926

22,00 euro

Dello stesso Autore per Edizioni Sabinae: Lucia Bosè, una biografia e Massimo Girotti.

In libreria da novembre 2025

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Ricostruita attraverso documenti, lettere e diari, e il valido contributo della figlia Evelina, la biografia di Amedeo Nazzari rilegge la vita privata e professionale di un attore considerato, a buon diritto, un punto fermo della storia del cinema italiano e un fiore all’occhiello del divismo maschile. Una vita segnata dalla misteriosa e prematura morte di suo padre, che lo lascia orfano indigente a nove anni; dal legame di devozione quasi morbosa con sua madre; e, non ultimo, dal non facile rapporto con l’universo femminile. Dopo una decennale carriera teatrale Nazzari approda al cinema nel 1936 offrendo da subito, alle platee, il suo eccezionale carisma. Alto e virile, con una voce inconfondibile e uno sguardo nato per essere filmato e fotografato, sembrava davvero destinato a diventare una star. Esempio unico di attore in grado di costruirsi un’immagine e una carriera senza gli ausili di un vero star system, Nazzari è stato un attore dalla stupefacente versatilità – una qualità molto sottovalutata – e un professionista intelligente, capace di tenersi lontano da scandali e pettegolezzi con regole di condotta rigorose alle quali si è sempre attenuto. Vita reale e leggenda, mito e quotidianità attraversano la sua figura: ma qual era il vero Amedeo Nazzari? L’uomo spensierato, stordito da un’improvvisa notorietà e da incredibili guadagni o lo spirito solitario dalle profonde malinconie? Il dongiovanni dissipatore di immense fortune o il bravo figliolo che aveva deciso di prendersi cura delle donne della sua famiglia d’origine e coltivava il sogno di averne una tutta sua?

Roberto Liberatori è nato a Roma, dove vive e lavora. Laureato in Lettere Moderne, ha pubblicato per Edizioni Sabinae le biografie di Lucia Bosè e Massimo Girotti.

amedeo nazzari 3d

“Sono gli anni in cui attraversa a testa alta il mito che gli si era creato attorno, quello di megalomane dissipatore, di Robin Hood difensore dei deboli, di burbero dal cuore d’oro e generoso fino alla dissipazione; il tutto, mantenendo quelle caratteristiche che potenziavano lo status di divo: il mistero e l’inaccessibilità. Amedeo ha poco più di trent’anni, è bello, scapolo e dipinto dai media come un viveur dalla vita dispendiosa, calato in un’atmosfera quotidiana di splendore dannunziano, tra miriadi di amanti, cani di razza e mobilia sofisticata. C’era del vero in questo racconto che lui stesso si divertiva ad alimentare, senza preoccuparsi che sfociasse in esagerazioni”. (dalla biografia Amedeo Nazzari, Roberto Liberatori)

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“Quando rincasava, nel colmo della notte, non era raro che stentasse a infilare la chiave nell’uscio. Se non riusciva a prendere sonno, stava sveglio tra stracci di pensieri che spesso si aggiravano attorno a una figura stagliata nitida nell’immagine della sua infanzia: era quella di suo padre Salvatore. La tragica morte dell’uomo era rimasta dentro la sua vita come un seme nascosto e via via che passava il tempo, quella radice germogliava nel ricordo. Gli ultimi malinconici anni della vita di Salvatore, nereggiavano sul suo immaginario e in quello della madre e delle sorelle. Le loro esistenze erano migliorate con la sua celebrità, ma l’ombra del passato sembrava sempre lì, intorno a loro”. (dalla biografia Amedeo Nazzari, Roberto Liberatori)
Cinemaitaliano.info
“Gente”, 13 novembre 2025
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