Storia freudiana del cinema italiano
di Alessandro Chetta
STORIA FREUDIANA DEL CINEMA ITALIANO
Sessualità, traumi e tabù, da Flaiano a Sorrentino
di Alessandro Chetta
314 pp.; ill
Isbn 979 12800 23 728
20,00 euro
Uscita maggio 2024
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Fellini vide da bambino Maciste all’inferno e provò a rifarlo inconsciamente in tutti i suoi film, Visconti ammirava Silvana Mangano sul set esclamando «Sì, ora sei mia madre». Paolo Sorrentino ha rielaborato il lutto per i genitori in più lavori. E il Michele di Nanni Moretti urlava: «Io non voglio superarlo il complesso di Edipo!». Se il cinema è sogno, allora contiene gli aspetti più reconditi della psiche di chi lo realizza e di chi lo guarda. Autore e spettatore sono complici e avversari: grondano l’uno dentro l’altro desideri e traumi, angosce e voluttà. Per conflitti politici irrisolti e tabù cattolici, l’Italia ispira un cinema più ‘freudiano’ degli altri, analitico nella risata e nel pianto, e questo libro prova a raccontare con quale profondità i film hanno contribuito a modellare la vita psicologica della nazione.
Alessandro Chetta, giornalista, redattore del Corriere della Sera. Autore dei saggi Cancel Cinema – i film italiani nel mirino della censura (Aras edizioni), Splendori e miserie delle prostitute nel cinema italiano (Robin editore); co-autore di Novantadue, l’anno che cambiò l’Italia (Castelvecchi). Ha realizzato i documentari Mirabiles – I custodi del mito (2016, con Marco Perillo) e Instabile – Je suis Michele Del Grosso (2015)
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