“Bianco e Nero” vol. 608

Sophia Loren

BIANCO E NERO

Vol. 608 (2024)

SOPHIA LOREN

Rivista quadrimestrale del Centro Sperimentale di Cinematografia

Direttore: Alberto Crespi

Numero a cura di Piera Detassis

Isbn 979 12800 23 704

Pag. 176; ill.

Euro 22,00

Per info, ordini e abbonamenti: ordini@edizionisabinae.com

maggio 2024

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Sophia Loren festeggia, in questo 2024, un compleanno importante. Il Centro Sperimentale di Cinematografia ed Edizioni Sabinae hanno deciso di celebrarla con un numero a lei interamente dedicato di «Bianco e nero», la storica rivista di cinema del CSC. Dopo il numero su Anna Magnani che ha chiuso il 2023, chiudiamo idealmente il cerchio con l’altra grande diva italiana capace di aggiudicarsi un premio Oscar e di conquistare una fama mondiale. Ma se il numero su Anna Magnani era soprattutto una ricognizione sul “personaggio” Magnani e sulla sua attualità, quello su Sophia Loren è un’analisi critica del suo lavoro di attrice, attraverso una serie di studi che approfondiscono il suo percorso artistico dai fotoromanzi a Hollywood, scavano in alcuni fondamentali rapporti professionali (come quelli con Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni ed Emilio Schuberth) e si concentrano su alcuni film chiave, da La ciociara a Ieri,oggi, domani, da Un marito per Cinzia a Il diavolo in calzoncini rosa e i kolossal diretti da Anthony Mann, da Pane amore e… a Una giornata particolare – ma senza trascurare titoli meno noti come Africa sotto i mari, La pupa del gangster e il meraviglioso Il segno di Venere. Il numero è curato da Piera Detassis, è illustrato con foto provenienti da fondi prestigiosi dedicati a due grandi fotografi come Angelo Frontoni e a Rodrigo Pais e contiene un’intervista a Maurizio Ponzi (che diresse Sophia in Qualcosa di biondo) e preziose testimonianze inedite di Natalia Aspesi, Patrizia Carrano, Paola Cortellesi e Mario Martone. 

[...] Loren irrompe così nella contemporaneità, con la forza di oggetto d’arte e d’avanguardia. Perché l’immensità non ha confini, ci avvolge e coinvolge in un moto perpetuo per nulla conservatore. Il direttore Alberto Crespi con un guizzo testardo ha voluto questa pubblicazione assolutamente scientifica. Aveva ragione e credo che le pagine a seguire disvelino finalmente la macchina Loren e il corpo della diva al lavoro, tra immagine popolare e set, distaccandosi da una pubblicistica spesso distratta che ha puntato i riflettori più sul personaggio che sulla sua femminile, attoriale, dirompenza. Attraverso gli scritti dei tanti bravissimi collaboratori, studiose e critiche in grande maggioranza, è stato possibile ripensare quella solenne mitologia che rischiava di cristallizzare Sophia Loren in un tabernacolo un po’ antico. Dall’analisi acuta di tutti i film emerge finalmente quel suo tratto rivoluzionario, persino sovversivo capace di scombinare d’impeto la composizione classica dell’inquadratura, dissacrando il santino della Diva e illuminandone così l’assoluta, popolana, modernità”. Piera Detassis

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BN 608 Sophia Loren

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