6 maggio 2019 – Casa del Cinema (Roma)

Incontro moderato da Gianfranco Bartalotta con Paola Pitagora, Chiara Ricci.

Nel corso dell’incontro verrà presentato il libro di Chiara Ricci Lilla Brignone. Una vita a teatro, Edizioni Sabinae, 2018.

Lunedì 6 maggio

Casa del Cinema, Largo Marcello Mastroianni, 1 (Roma)

Lilla Brignone. Una vita a teatro

«Lilla Brignone. Una vita a teatro è la prima monografia dedicata all’attrice romana (1913-1984). Figlia d’arte del regista cinematografico Guido Brignone, nipote della ben più nota Mercedes Brignone, è da considerarsi tra le più importanti interpreti del teatro italiano del secondo dopoguerra. La Prefazione, appassionata, porta la firma del regista Giancarlo Sepe, che ha collaborato con Lilla Brignone negli ultimi anni della sua vita. Il volume è organizzato in trenta capitoli ordinati cronologicamente. Le tappe salienti della biografia dell’attrice sono scandite da incontri importanti: da quello con l’attore Gianni Santuccio (1942-1955, ma torneranno a collaborare à più riprese fino agli anni Settanta), partner di scena e di vita, alla storica collaborazione con Paolo Grassi e Giorgio Strehler al Piccolo di Milano (1947-1953), sino al rapporto professionale e d’amicizia con Luchino Visconti (1955-1958). Completano il volume i contributi Brignone e Williams: le nostre anime separate sotto lo sguardo dell’angelo di pietra di Franco D’Alessandro, Lilla Brignone nella prova più difficile della sua straordinaria carriera di attrice di Andrea Bisicchia e il ricordo di Mario Mattia Giorgetti, direttore della rivista teatrale “Sipario”. È un racconto polifonico, quello proposto da Chiara Ricci, attraverso le voci di chi ha conosciuto o ha avuto modo di apprezzare la grande attrice nell’arco della sua intensa carriera» (Giulia Bravi).

ore 16.00 L’eclisse di Michelangelo Antonioni (1962, 126’)

«Lilla è particolarmente affezionata al suo ruolo di madre ne L’eclisse e alla folle vagabonda Regina di Fantasmi a Roma. In un’intervista rilasciata nel periodo della sua tournée sudamericana Lilla ricorda questi film e parlando del film di Antonioni ricorda, “Bene, mi chiama Antonioni, ho un lavoro per te. Leggo la parte. Tutto qui? Fidati di me, mi dice questo caro amico anche se io non vedo niente. Vedrai che alla fine il tuo personaggio si vedrà molto. Beh, lui ha avuto ragione e io torto. La critica si concentrò molto sulla mia particina. Ma con i registi gli attori non sanno mai niente. I registi impastano tutti compresi gli attori e ottengono ciò che vogliono, quando hanno una buona mano, si capisce. […] Per me c’era una sola scena buona, della madre con la figlia, però poi Antonioni l’ha tagliata prima ancora di iniziare a girare; era di troppo e non lo convinceva, disse Antonioni e tolse questo pezzo di letteratura. Così è il cinema. Ma Antonioni era un regista che sapeva ciò che faceva. È un vecchio amico ed è prezioso. Allegro, divertentissimo: nessuna alienazione, nessuna incomunicazione”» (Ricci).

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