Poesie sotto l’albero

Maria Antonietta Rotter

Maria Antonietta Rotter (per gli amici e i familiari “Maretta”) scrive poesie fin dall’adolescenza e, già da allora, le sue rime differivano da quelle prodotte nell’età acerba da tante ragazze: i suoi erano, in parte, versi sciolti ma, in ogni caso, anche quando la scrittrice osservava la rima, amor non si accoppiava necessariamente con cuor o con dolor, perché anche nei suoi componimenti giovanili M. Antonietta non ha mai confuso la semplicità con la superficialità. Conclusi i suoi studi con la laurea in lingue, M. Antonietta iniziò la sua carriera d’insegnante di lingua tedesca e, quasi contemporaneamente, di sposa e di mamma, sicchè per un non breve periodo le sue poesie furono riposte in un cassetto, ma non dimenticate, poiché – ogni tanto – una di nuova si aggiungeva alle consorelle più anziane e un poco alla volta, i suoi versi si fecero attenti alle stagioni, ai piccoli animali e alla natura che, puntualmente, spoglia e riveste alberi e prati. La poetessa si fece più attenta ai sogni, ai modesti avvenimenti domestici, collegati al fluire del tempo sugli uomini e sugli animali, sulle piante, sicchè alcune sue poesie hanno l’andamento di piccole favole; ma da quei versi, in apparenza facili, trapelano sentimenti complessi che propongono, senza parere, le molte contraddizioni dell’animo, che aspira a una felice unità con l’esistente, l’impossibile da raggiungere per i troppi vincoli che invischiano ognuno di noi alla realtà quotidiana: sui suoi versi iniziò ad aleggiare una malinconia lieve, non amara, anzi bonaria nella constatazione/accettazione dei limiti ferrei che l’esistenza contrappone alla fantasia. Il tempo, si dice, è galantuomo, ed è vero: conclusa la carriera d’insegnante (quella di madre e di moglie affettuosa e devota non si concluderà mai), M. Antonietta Rotter ha rimesso mano a quel piccolo mare di carte che sonnecchiava da troppo tempo nel fatidico cassetto, ha cominciato a rileggere le poesie più antiche e a scriverne di nuove, più sensibili e mature, che recano i segni dell’esperienza pur mantenendo – e questo è il miracolo della poesia – una loro inalterabile freschezza. Dopo molte esitazioni, M.  Antonietta si è finalmente decisa a proporre i suoi lavori all’attenzione altrui, inviando le sue poesie a vari concorsi e ottenendo un successo che ha stupito lei per prima: i suoi versi franchi, privi di pretese e di astrusità, ma ricchi di sentimento e acuti nel cogliere le dissonanze tra reale e ideale, hanno convinto le giurie e commosso il pubblico che forse, dopo tante aride contorsioni linguistiche, aspettavano da tempo una lirica limpida e comprensibile, che parlasse al cuore, sicchè si spera che questa nuova raccolta di poesie, che Maria Antonietta propone, troverà buona accoglienza da parte della critica e, soprattutto, dei lettori. 

MARIA ANTONIETTA ROTTER - Nata a Bologna, risiede con la famiglia in provincia di Trento, dove ha insegnato per più di trent’anni tedesco nella scuola media. Una volta in pensione, si è dedicata di nuovo alla poesia, partecipando con soddisfazione a numerosi concorsi. Ha stampato in proprio due raccolte di poesie: I colori del tempo e Fogli sparsi. Collabora con regolarità al trimestrale locale “Tutta Povo” e sue poesie sono reperibili su numerose antologie, non necessariamente edite in occasione di concorsi letterari.

Prezzo: € 8,00
Dati: Maggio 2008 64 pp.
Collana: Pagine Nuove Poesia
ISBN 978-88-903473-0-6

Ordina